“Cosa fai?” Se la tua risposta è più lunga di 10 secondi, hai un problema (e qui c’è la soluzione)

Analizza questo articolo con l'IA

Clicca su uno dei link qui sotto per inviare questo articolo al tuo assistente AI con un'istruzione già pronta per approfondire l'argomento.

Copia Prompt per ChatGPT Approfondisci con Perplexity Copia Prompt per Gemini
La tua Frase-Manifesto: la risposta che cambia la carriera

“Allora, di cosa ti occupi?”

È la domanda più comune, più innocua e, professionalmente, più pericolosa del mondo. Se a questa domanda la tua risposta è un vago “sono un consulente”, seguito da un elenco confuso di cose che fai, o peggio, da un monologo di due minuti che lascia il tuo interlocutore più perplesso di prima, fermati. Abbiamo un problema.

Quel momento di esitazione, quella risposta fumosa, non è un semplice dettaglio. È il sintomo di una malattia professionale diffusa: la mancanza di chiarezza. È la prova che, nonostante le tue competenze e il tuo valore, non hai ancora trovato il nucleo della tua identità professionale. E se non ce l’hai chiaro tu, come puoi pretendere che sia chiaro per un potenziale cliente?

Nel mondo del lavoro di oggi, un “mercato del rumore” dove l’attenzione è la risorsa più scarsa, la chiarezza non è un lusso. È un obbligo. È il tuo strumento di sopravvivenza. Essere chiari non significa semplificare o banalizzare il tuo lavoro. Significa averlo capito così a fondo da poterlo distillare nella sua essenza più potente.

Dopo aver fatto il lavoro di scavo interiore, dopo aver completato l’auto-intervista per sbloccare la tua carriera e aver messo a nudo i tuoi valori e le tue competenze, ti ritrovi con un tesoro di informazioni grezze. Ma un mucchio d’oro, per quanto prezioso, non è una moneta spendibile. Devi fonderlo, dargli una forma, coniare la tua valuta. Quella valuta è la tua “frase-manifesto”.

Cos’è una Frase-Manifesto (e cosa non è)

Una frase-manifesto è una singola frase, concisa e diretta, che racchiude chi aiuti, quale problema risolvi e quale risultato unico offri. È la risposta breve, memorabile e intrigante alla domanda “Cosa fai?”.

Non è:

  • Un titolo professionale: “Sono un avvocato” non è un manifesto.
  • Un elenco di servizi: “Offro servizi di web design, SEO e social media marketing” non è un manifesto.
  • Uno slogan vuoto: “Porto il tuo business al successo” non è un manifesto.

È, invece, la tua intera proposta di valore distillata in un’unica, potentissima dichiarazione.

La formula per costruire la tua chiarezza

Costruire la propria frase-manifesto non è un atto creativo casuale, ma un processo strategico. La formula che ho sviluppato e testato negli anni è semplice nella sua struttura, ma richiede un lavoro profondo su ogni singolo elemento:

[VERBO DI AZIONE] + [IL TUO CLIENTE IDEALE] a [PROBLEMA CHE RISOLVI] per [RISULTATO UNICO/TRASFORMAZIONE]

Analizziamo ogni pezzo:

  1. Il verbo di azione. È il motore della frase. Deve essere forte, evocativo e orientato al beneficio. Evita verbi deboli come “aiuto” o “supporto”. Scegli verbi che trasmettano un’azione concreta. “Guido”, “Trasformo”, “Semplifico”, “Costruisco”, “Libero”.
  2. Il tuo cliente ideale. Qui serve coraggio. Il coraggio di scegliere, di definire una nicchia. “Le aziende” non è un cliente ideale. “Le piccole aziende manifatturiere del Nord Italia” lo è. “I professionisti” è vago. “I freelance del settore creativo che faticano a gestire i loro progetti” è specifico. Più sei specifico, più il tuo cliente ideale, sentendoti, penserà: “Sta parlando proprio a me”.
  3. Il problema che risolvi. La gente non compra i tuoi servizi, compra la soluzione a un loro dolore. Devi conoscere quel dolore meglio di loro. Non vendi “consulenza finanziaria”, risolvi “l’ansia di non sapere come investire i propri risparmi”. Non vendi “corsi di time management”, risolvi “la frustrazione di arrivare a fine giornata senza aver concluso nulla di importante”.
  4. Il risultato unico/trasformazione: Questa è la promessa. Cosa succede dopo che sei intervenuto tu? Qual è lo stato desiderato che il tuo cliente raggiunge? Non è solo la soluzione al problema, ma il beneficio emotivo e pratico che ne deriva. Il risultato non è “un sito web nuovo”, ma “una presenza online che attira clienti in target senza che tu debba cercarli”.

Dalla teoria alla pratica: un aneddoto

Ricordo un cliente, un bravissimo formatore aziendale. Alla domanda “cosa fai?”, la sua risposta era: “Tengo corsi di formazione per le aziende su varie tematiche, dalla comunicazione alla leadership…”. Una risposta corretta, ma debole. Non lasciava il segno. Abbiamo lavorato insieme, scavando con l’auto-intervista. Abbiamo scoperto che il suo “superpotere” era la capacità di lavorare con i team tecnici, con gli ingegneri, persone spesso refrattarie alla formazione tradizionale. Il problema che risolveva non era la “mancanza di formazione”, ma “la difficoltà dei manager a comunicare efficacemente con i loro team di ingegneri, creando frustrazione e ritardi”. Dopo un lungo lavoro, la sua frase-manifesto è diventata: “Traduco gli obiettivi dei manager in un linguaggio che ispira i team tecnici a collaborare con entusiasmo e produttività.”

Senti la differenza? È passata dall’essere “un formatore” a essere “il traduttore tra manager e ingegneri”. Unico, memorabile, prezioso.

Creare questa frase non è un esercizio di stile. È un atto di posizionamento strategico. Una volta che ce l’hai, essa diventa:

  • La tua bio su LinkedIn.
  • La headline del tuo sito.
  • La risposta che dai agli eventi di networking.
  • La bussola che guida ogni contenuto che crei.

È il tuo centro di gravità professionale.

E adesso? Da dove inizi?

Prendi la formula. Prendi le risposte che hai dato durante la tua auto-analisi. E inizia a giocare, a scrivere, a cancellare, a riscrivere. Non cercare la perfezione al primo tentativo. Cerca la risonanza. Quando leggerai una versione della tua frase e sentirai una piccola scossa, un “Sì, questo sono io”, allora saprai di essere sulla strada giusta.

Nel mio libro “Personal Branding Strategico” dedico un intero capitolo a questo processo, con esempi di verbi, analisi di clienti ideali e tecniche per definire il risultato in modo potente. Se senti di aver bisogno di una guida strutturata per questo passaggio cruciale, lo trovi su Amazon.

Se vuoi continuare a esplorare questi temi, ti invito a leggere gli altri articoli della categoria “Personal Branding Strategico”.

E ora, la discussione si sposta su LinkedIn. Qual è la tua attuale risposta alla domanda “Cosa fai?”. Condividila, se ti va, e iniziamo a lavorarci insieme.

Ascolta la puntata dedicata sul podcast

Hai trovato utile questo approfondimento? Immagina cosa puoi trovare in oltre 160 pagine di strategie, esercizi e analisi. La guida completa Personal Branding Strategico ti aspetta su Amazon.